Diabete, perché non va sottovalutata la secchezza oculare
Le persone con diabete hanno un rischio più alto di sviluppare secchezza oculare, una condizione comune, caratterizzata da sintomi quali secchezza, irritazione, sensazione di corpo estraneo e possibili disturbi visivi. Il discomfort visivo nei pazienti diabetici, secondo gli esperti, va comunque sempre approfondito nei pazienti diabetici, che possono sviluppare nel tempo altre e ancor più temibili complicanze che riguardano la vista.
Antonio Di Zazzo, professore associato di Malattie dell’apparato visivo, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, spiega:
La relazione tra occhio secco e diabete è testimoniata nella letteratura scientifica. Per molto tempo la neuropatia periferica non era associata al quadro oculare, in seguito la rilevazione di questa neuropatia periferica si è associata a una riduzione della sensibilità della cornea. In uno studio da me condotto si evidenzia che circa il 70% dei pazienti ha un discomfort oculare e che il discomfort oculare, in cui rientra l’occhio secco, aumenta con l’aumentare dello scompenso glicemico e del numero di anni di malattia. Questo avviene perché c’è un danno a carico delle fibre nervose periferiche, definito neuropatia corneale diabetica, che porta al rilascio di neuromediatori, cioè mediatori dell’infiammazione e che produce un’infiammazione cronica della superficie oculare, definita infiammazione persistente neurogena.”
“Se il paziente diabetico – prosegue Di Zazzo – rileva un discomfort oculare non lo deve sottovalutare, perché rappresenta un marker di un danno neuropatico. Diventa quindi fondamentale recarsi dall’oculista per un approfondimento”
Scarsa consapevolezza nei diabetici
La consapevolezza di queste problematiche non è sufficientemente diffusa tra i pazienti diabetici, come è emerso anche dai dati raccolti nella campagna “Se hai il diabete apri gli occhi sulla secchezza 0culare”, ideata da ALCON in collaborazione con FAND, Associazione italiana diabetici OdV, che si è svolta tra febbraio e aprile 2024. L’iniziativa prevedeva visiste oculistiche presso i centri FAND e la maggior parte dei pazienti con diabete di tipo 1 e 2 aderenti presentava sintomi di occhio secco. Inoltre, è emersa una scarsa conoscenza di questa patologia, nonostante le visite oculistiche periodiche.
Emilio Augusto Benini, presidente di FAND, precisa:
parlando della salute degli occhi in senso più generale, la prevenzione per i pazienti diabetici è fondamentale. Purtroppo, nonostante sia accertato l’impatto che il diabete possa avere sulla vista, ad oggi c’è ancora poca consapevolezza nei pazienti. Solo il 30-40% dei diabetici si reca in uno dei 600 centri specializzati di diabetologia presenti sul nostro territorio nazionale, comportando che una quota importante di persone non sia seguita in modo specialistico. Si creano così dei vuoti informativi che, se opportunamente gestiti, potrebbero fare la differenza, come la campagna ha messo in evidenza”.
Come si cura la sindrome da occhio secco nei diabetici
Per quanto riguarda il trattamento della secchezza oculare nei diabetici, il professor Di Zazzo spiega:
Sicuramente nel caso del paziente diabetico è importante recuperare lo scompenso glicemico, perché incide sulla performance dei nervi, a seguire si deve intervenire con colliri a base di acido ialuronico o HP-guar (idrossipropilguar) o di carbossimetilcellulosa, che agiscono dove la componente acquosa viene a mancare, ripristinando la struttura del film lacrimale. Esistono infine dei colliri che vanno ad agire sulle fibre nervose stimolandole e rigenerandole proprio dove è presente il danno. Un approccio integrato rappresenta la strategia migliore per una gestione efficace dell’occhio secco.”