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Attraversamento-pedone

Epidemiologia, le auto elettriche aumentano il rischio di incidenti per i pedoni

  • Cesare Peccarisi
  • Sanità

Uno studio appena pubblicato sul Journal of Epidemiology & Community Health dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine diretti da Phil J Edwards (1) indica che, soprattutto nelle città più che nelle aree rurali, il rischio dei pedoni di essere investiti da auto private o taxi a propulsione elettrica-ibrida è raddoppiato rispetto ai veicoli convenzionali a combustibile fossile, perché il nostro udito non sa distinguere nel rumore di fondo cittadino quello assai ridotto dei nuovi autoveicoli.

Il dato osservazionale è solo apparentemente scontato e affonda invece le sue radici in complesse interazioni neurofisiologiche, secondo cui l’attenzione visiva decade se non è adeguatamente supportata dall’informazione uditiva, tant’ è che chi è sordo dalla nascita viene addirittura distratto dalle informazioni del suo campo visivo periferico, quello che dovrebbe percepire il sopraggiungere di un auto (2).

Basi neurofisiologiche dell’interazione tra vista e udito

Vari studi indicano che nella percezione degli oggetti della vita reale tra visione e udito sussistono numerose interazioni corticali e sottocorticali basate su siti neurali di convergenza multisensoriale.

Tramite PET (tomografia a emissione di positroni) i principali centri di questa integrazione sono stati localizzati nella giunzione parieto-occipitale e nella corteccia prefrontale di destra (3) e tramite MEG (magnetoencefalografia) nell’area parieto-temporale sempre dello stesso lato (4). Altri studi situano le componenti dell’interazione audiovisiva nelle aree visive, nella corteccia uditiva (5) e nelle aree frontotemporali di destra, ma forse l’area di interazione e integrazione multimodale più studiata è il collicolo mesencefalico, struttura fondamentale per il comportamento attentivo e l’orientamento visuo-spaziale (6,7).

Interazioni crociate fra stimoli sonori e visivi

Fra stimoli sonori e visivi sono state evidenziate interazioni crociate molto precoci, che si verificano ancor prima della loro integrazione a livello superiore: sincronizzando infatti uno stimolo sonoro con uno visivo si attivano le aree visive già 40 ms dopo l’inizio di quello sonoro e viceversa uno stimolo visivo già dopo circa 90-110 ms può modulare la classica onda uditiva N1 dell’area primaria della corteccia uditiva (8).

Queste modalità crociate di percezione sono coerenti con l’idea di un meccanismo percettivo che fornisce interpretazioni concordanti sulle informazioni uditive e visive che originano da un singolo oggetto o da un certo evento come può essere il sopraggiungere di un’auto.

Vedi ciò che senti

Due anni fa i ricercatori della California University diretti da Jamal Willliams (9) hanno dimostrato che l’udito gioca un ruolo fondamentale nella percezione visiva degli oggetti attraverso una continua integrazione degli imput audio-visivi nel corso di tutta la percezione, cosicché l’esperienza visiva viene direttamente modellata dal contesto uditivo ambientale che fornisce informazioni indipendenti e orientative sul mondo percepito visivamente.

Decadimento uditivo

Nello studio inglese sul rischio di investimento dei pedoni fra i bias viene denunciata una perdita di dati nella raccolta del campione di tipo MCAR che non inficia il risultato finale che resta comunque statisticamente corretto (10).

Pur non essendo possibile conoscere la reale prevalenza dei soggetti anziani del campione dello studio va comunque considerato che il progressivo invecchiamento della popolazione comporta un aumento del rischio di investimento in una crescente quota di soggetti peraltro spesso concentrati nelle aree urbane e che sono gravati da una compromissione sensoriale, sia uditiva che visiva (11).

Nuove marmitte

Forse per tutto quanto sovraesposto alcune case automobilistiche stanno pensando a una sorta di marmitta elettronica capace di produrre lo stesso rumore rombante delle auto di vecchia concezione che potrebbe ovviare al mancato riconoscimento acustico delle nuove autovetture, invogliando altresì gli automobilisti ad acquistarle nonostante l’insolita silenziosità che sembra non essere apprezzata dai guidatori (12).

Bibliografia

  1. https://jech.bmj.com/content/early/2024/05/01/jech-2024-221902
  2. https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/09567976221121348
  3. https://academic.oup.com/brain/article-abstract/118/3/661/321747?redirectedFrom=fulltext
  4. https://www.researchgate.net/publication/313710498_Integration_of_auditory_and_visual_information_in_the_human_brain_Neuromagnetic_evidence
  5. https://direct.mit.edu/jocn/article-abstract/11/5/473/3373/Auditory-Visual-Integration-during-Multimodal?redirectedFrom=fulltext
  6. https://psycnet.apa.org/record/1993-97278-000
  7. https://journals.physiology.org/doi/abs/10.1152/jn.1986.56.3.640?rfr_dat=cr_pub++0pubmed
  8. http://www.visivamente.org/images/pdf/2013_cortical%20and%20subcortical%20visual%20pathways%20in%20the%20processing%20of%20emotional%20faces.pdf
  9. https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.1177/09567976221121348
  10. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK493614/
  11. https://neuroscape.ucsf.edu/wp-content/uploads/publications/oxfordhb-Attention-and-Aging.pdf
  12. https://www.businessinsider.com/electric-car-ev-fake-engine-sound-hyundai-dodge-toyota-2023-7
Cesare Peccarisi

Giornalista scientifico, neurologo, editorialista del Corriere Salute, Responsabile Comunicazione Scientifica della Società Italiana di Neurologia (SIN)