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Vaiolo-scimmie

Vaiolo delle scimmie, le raccomandazioni della SItI

L’Organizzazione mondiale della sanità ha recentemente definito l’epidemia di Mpox (Vaiolo delle scimmie) “emergenza di sanità pubblica”, ovvero una situazione potenzialmente capace di mettere in difficoltà il sistema delle cure. L’epidemia, partita dall’Africa, ha fatto registrare alcuni casi anche nei paesi europei. Al momento il rischio di contrarre il Mpox per i residenti nei paesi dell’Unione europea è considerato “basso/molto basso”

La Società Italiana d’Igiene e medicina preventiva (SItI) ha predisposto uno Slide Kit, ispirato a raccomandazioni internazionali, destinato a operatori sanitari, cittadini e viaggiatori, desiderosi di informarsi sull’argomento.

clicca per leggere le slide

Nel documento sono presenti alcune raccomandazioni per la prevenzione:

  • evitare il contatto diretto con persone che hanno lesioni cutanee simili a quelle di Mpox,
  • evitare il contatto con oggetti o capi di vestiario di una persona affetta da Mpox (o con sospetta infezione)
  • lavare spesso le mani
  • monitorare i propri sintomi e la comparsa di eruzioni cutanee sospette entro 21 giorni da un contatto a rischio.

Parallelamente sono state diffuse anche delle raccomandazioni per chi  viaggia:

  • evitare il contatto con animali selvatici (in particolare primati e roditori),
  • evitare contatti sessuali (o contatti stretti) con soggetti in cui è nota (o comunque sospetta) la recente infezione da Mpox (o che siano stati contatto di casi di Mpox)
  • evitare contatti sessuali (o contatti stretti) con soggetti che presentano lesioni cutanee sospette.

inoltre la SItI ricorda che è sempre consigliabile consultare le linee guida del paese ospitante prima di effettuare un viaggio.

Il vaccino disponibile

Data l’affinità con il virus del vaiolo umano, la ricerca clinica si interessa di Mpox da molti anni e questo ha portato a sviluppare alcuni preparati vaccinali. Il vaccino MVA-BN, al momento utilizzabile in Italia su soggetti ad elevato rischio, prevede una somministrazione sottocutanea, con 2 dosi separate con seconda dose a non meno di 28 giorni dalla prima.

A fronte del recente cambiamento della situazione epidemiologica internazionale, ricorda la SItI, è molto importante collaborare alla diffusione di informazioni accurate e tempestive riguardo la malattia monkeypox. Daniel Fiacchini, membro della Giunta Esecutiva nazionale della SItI, conclude:

dopo la tempestiva circolare ministeriale sull’argomento anche la nostra Società scientifica ha voluto contribuire e continuerà a farlo, fornendo informazioni e raccomandazioni per la prevenzione.”

Redazione

articolo a cura della redazione