Elevati livelli pressori intorno ai quarant’anni d’età aumentano il rischio di andare incontro a rigidità delle arterie nelle donne, ma non negli uomini.
È questo il risultato di uno studio osservazionale da poco pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology che ha arruolato persone di mezza età dei due sessi, con valori normali di pressione o ipertensione alla partenza dello studio e ha poi confrontato l’evoluzione della salute delle arterie nelle tre decadi successive.
Lo studio norvegese
Lo studio, condotto nell’ospedale di Bergen in Norvegia, ha arruolato 1,127 donne e 938 uomini con un’età media di 42 anni, divisi in tre gruppi secondo i livelli di pressione sanguigna:
- Pressione normale (<120/70mmHg),
- Pressione alta (120-139/70-89mmHg)
- Ipertensione (≥140/90mmHg)
A distanza di 27 anni sono state valutate le associazioni la pressione arteriosa basale e l’aumento della rigidità delle arterie, identificata come una velocità dell’onda di polso carotideo-femorale (cf-PWV) >10 m/s.
Le associazioni sono state valutate mediante analisi di regressione logistica, aggiustata per fattori confondenti, quali indice di massa corporea, diabete, fumo, frequenza cardiaca, lipidemia, età e livello di istruzione.
I risultati
Al basale, il 62% delle donne e il 67% degli uomini presentavano valori pressori elevati e il 9% delle donne contro il 26% degli uomini presentava ipertensione (p<0,001).
Al follow-up, il 17% delle donne e il 31% degli uomini presentavano un aumento della rigidità delle arterie (p<0,001).
Nell’analisi aggiustata per i fattori confondenti, le donne con valori pressori elevati o ipertensione al basale rispetto a quelle con valori pressori nella norma mostrano una probabilità maggiore (più del doppio) di andare incontro a rigidità delle arterie: OR 2,78 (IC 95% 1,74-4,42) per la pressione alta e OR 4,62 (2,48-8,58) per l’ipertensione.
La stessa associazione non è stata rilevata per gli uomini con pressione alta OR 1,10 (0,58-2,10) e ipertensione OR 1,33 ( 0,67-2,66) rispetto a quelli con pressione nella norma.
Questi risultati, concludono gli autori:
sottolineano l’importanza di gestire la pressione alta nelle donne di mezza età per la prevenzione cardiovascolare.”



