
Tumore del colon-retto, il ruolo del calcio nella prevenzione
Secondo un recente studio condotto dall’università di Oxford, e pubblicato sulla rivista Nature Communications, l’assunzione di calcio, attraverso il consumo regolare di prodotti lattiero caseari, abbassa il rischio di sviluppare un tumore del colon retto.
Il tumore del colon retto è la terza più comune causa di cancro nel mondo, con tassi di incidenza più elevati nelle zone industrializzate e nei paesi europei. Da tempo la ricerca si occupa della relazione tra alimentazione e insorgenza della malattia. La più nota classificazione degli alimenti in relazione al rischio di tumore è quella dell’agenzia IARC (International Agency for Research on Cancer), che ha inserito le bevande alcoliche e le carni processate nel gruppo 1 (alimenti certamente cancerogeni), e la carne rossa nel gruppo 2 (probabilmente cancerogeni). Il rischio è naturalmente proporzionale alle quantità consumate di questi alimenti e all’equilibrio complessivo della dieta.
Un campione di un milione e 300mila donne
Questo nuovo studio, prospettico e di ampie dimensioni, si inserisce nel programma di screening per il tumore mammario organizzato dal servizio sanitario nazionale inglese (NHS), in Inghilterra e Scozia, al quale nel periodo 1996-2001 hanno preso parte un milione e trecentomila donne. Si tratta quindi di un’occasione preziosa per studiare l’associazione tra abitudini alimentari e rischio di sviluppare un tumore del colon-retto.
Il campione finale analizzato è stato di 542,778 donne, seguite per oltre 16 anni durante i quali, ogni 3-5 anni dopo il momento del reclutamento, sono state raccolte informazioni sulle abitudini alimentari e sullo stile di vita. Le partecipanti hanno fornito informazioni sulle proprie abitudini alimentari attraverso la compilazione di un questionario, incentrato sulla descrizione della propria dieta durante una settimana tipo, che includeva 130 domande sulla frequenza di assunzione di specifici alimenti o gruppi di alimenti.
Sono stati quindi valutati 97 fattori alimentari, 62 dei quali misurati quantitativamente e 35 in modo binario (ossia consumo sì/no).
L’assunzione di calcio riduce il rischio di tumore del colon-retto del 17%
L’analisi del rischio relativo di tumore del colon-retto associato ai cibi considerati ha evidenziato un’associazione inversa tra consumo di calcio e rischio di tumore (RR: 0,83; IC al 95% 0,77–0,89).
Più in dettaglio, lo studio evidenzia che l’assunzione quotidiana di 300 mg di calcio, pari a circa un bicchiere di latte, è associata alla riduzione del rischio di tumore del colon del 17%. Una relazione inversa, se pur più debole, è stata trovata anche per alimenti quali, cereali da colazione, frutta, cereali integrali, carboidrati, fibre, zuccheri, folati e vitamina C.
L’associazione positiva osservata per latticini e altri derivati del latte è largamente mediata dall’apporto di calcio che questi procurano; il ruolo probabilmente protettivo del calcio potrebbe essere legato alla sua abilità di legarsi agli acidi biliari e acidi grassi liberi all’interno del lumen intestinale, riducendo quindi i loro potenziali effetti cancerogeni.
Per contro, una associazione positiva è stata trovata per l’alcol, con un aumento del rischio pari al 15% associato al suo consumo in misura di 20 grammi al giorno (RR:1,15; IC al 95%: 1,09-1,20), e per le carni rosse e processate; in questo caso per una dose di 30 grammi al giorno si verifica un aumento del rischio dell’8% (RR:1,08; IC al 95%: 1,03-1,12).
In conclusione, lo studio ribadisce il già stabilito legame positivo tra consumo di alcol e carni processate e rischio di tumore colorettale; e inoltre fornisce robuste evidenze rispetto al ruolo protettivo di una dieta che preveda la regolare assunzione di calcio. È tuttavia auspicabile la conduzione di ulteriori ricerche, per valutare pienamente gli effetti di diete a più elevato contenuto di calcio.