Latte e latticini possono avere un effetto protettivo per il cuore
Gli alti livelli di grassi saturi di latte e formaggi hanno portato a considerare il consumo di questi alimenti associabile a un maggior rischio di malattia coronarica, malattie cerebrovascolari e tumore. Nuovi dati, presentati al congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC 2018) offrono una diversa prospettiva su questi alimenti.
Maciej Banach, del dipartimento di Ipertensione dell’Università di Lodz (Polonia), ha ricordato che: “una meta-analisi di 29 studi, pubblicata nel 2017 sull’European Journal of Epidemiology, non ha rilevato alcuna associazione tra il consumo di latticini e malattie cardiovascolari (CVD) o mortalità per tutte le cause. Tuttavia, un ampio studio prospettico di 20 anni sugli adulti svedesi, pubblicato sempre nel 2017 sul British Medical Journal, ha rilevato che un maggiore consumo di latte era associato a un raddoppio del rischio di mortalità, inclusa quella per cause cardiovascolari, nella coorte di donne”.
Il professor Banach e i suoi colleghi hanno esaminato i dati del National Health and Nutrition Survey (NHANES) uno studio del 1999-2010 su 24.474 adulti con un’età media di 47,6 anni, il 51,4% dei quali di sesso femminile. Durante il periodo di follow-up di 76,4 mesi, sono stati registrati 3.520 decessi totali, inclusi 827 decessi per cancro, 709 decessi per cause cardiache e 228 decessi per malattia cerebrovascolare. I ricercatori hanno riscontrato che il consumo di tutti i prodotti lattiero-caseari è associato a un rischio di mortalità totale inferiore del 2% e il consumo di formaggio è associato a un rischio di mortalità totale inferiore dell’8% (HR: 0,98, IC 95%: 0,95-0,99, HR: 0,92, IC 95%: 0,87-0,97, rispettivamente). Per la mortalità cerebrovascolare, hanno rilevato un rischio inferiore del 4% con consumo totale di latticini e un rischio inferiore del 7% con consumo di latte (HR: 0,96, IC 95%: 0,94-0,98, HR: 0,93, IC 95%: 0,91-0,96, rispettivamente).
Questi risultati sono stati confermati da una meta-analisi di 12 studi di coorte prospettici con 636.726 partecipanti, che sono stati seguiti per circa 15 anni.
Tuttavia il consumo di latte è stato anche associato a una mortalità per malattia coronarica (CHD) superiore del 4%.
I ricercatori hanno concluso che tra gli adulti statunitensi, un consumo totale di latticini più elevato ha un effetto protettivo sia sulla mortalità totale che sulla mortalità per cause cerebrovascolari. Allo stesso tempo, un maggiore consumo di latte è stato associato ad un aumentato rischio di CHD, un’associazione che necessita di ulteriori studi.
Secondo gli autori dello studio le attuali raccomandazioni di limitare il consumo di prodotti caseari, in particolare formaggi e yogurt, potrebbero essere meno severe; allo stesso tempo, è consigliabile bere latte scremato o parzialmente scremato, soprattutto per coloro che ne consumano grandi quantità.