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La dieta mimadigiuno contro le infiammazioni intestinali croniche

Un regime dietico con basso apporto di calorie e periodi intermittenti di digiuno potrebbero essere una strategia efficace per ridurre i sintomi delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (IBD Inflammatory Boowel Disease).

Lo dicono i risultati di una ricerca dell’Università della California condotta dal team di Valter Longo, Professore di Biogerontologia e Direttore dell’Istituto sulla Longevità all’USC (University of Southern California) – Davis School of Gerontology di Los Angeles e direttore del programma di Oncologia e Longevità in IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare).

Longo da anni lavora sulla dieta mimadigiuno (vedi intervista), un regime dietetico vegetariano che prevede periodi di quattro giorni in cui la normale alimentazione è sostituita da zuppe di origine vegetale, barrette energetiche, bevande energetiche, tè ai fiori di camomilla e  integratori vegetali.

Va precisato che Longo ha brevettato il protocollo della dieta mimadigiuno (FMD, fasting mimicking diet) che viene anche commercializzato con un apposito kit alimentare.

In questa nuova ricerca pubblicata su Cell reports il team di Longo ha utilizzato due gruppi di topi a cui era stata indotta la sintomatologia da IBD. Un gruppo è stato sottoposto a una dieta mimadigiuno di quattro giorni, consumando circa il 50% del proprio apporto calorico normale il primo giorno e il 10% del normale apporto calorico dal secondo al quarto giorno. Un altro gruppo ha digiunato per 48 ore bevendo solo acqua.

Due cicli di  dieta mima digiuno di quattro giorni, seguita da una dieta normale, sono stati sufficienti per mitigare o eliminare sintomi associati all’IBD. Il digiuno con sola acqua non ha avuto lo stesso effetto, indicando che alcuni nutrienti nella dieta mima digiuno contribuiscono alle modifiche microbiche e antinfiammatorie necessarie per massimizzare gli effetti del regime di digiuno.

Secondo Longo la reversibilità dei sintomi delle IBD nei topi unita agli effetti antinfiammatorie di questa dieta sperimentati in trial clinici sugli uomini, indica le potenzialità di questa dieta per combattere i sintomi dell’IBD.

“Questo studio per la prima volta combina due diversi filoni di ricerca”, ha detto Longo “Il primo riguarda ciò che si dovrebbe mangiare tutti i giorni, e molti studi indicano una dieta ricca di verdure, noci e olio d’oliva, il secondo è il digiuno e i suoi effetti sull’infiammazione, la rigenerazione e l’invecchiamento”.

“Il digiuno è difficile da rispettare e può essere pericoloso”, aggiunge Longo. “Sappiamo che la dieta che imita il digiuno è più sicura e più semplice del digiuno in cui si beve solo acqua, ma la grande sorpresa di questo studio è che se si sostituisce la dieta che imita il digiuno, che include ingredienti pre-biotici, con la sola acqua, noi non vediamo gli stessi benefici. ”

Secondo Longo la dieta mimadigiuno stimola una ricomposizione migliorativa del microbioma e costringe l’organismo a riprogrammarsi con effetti rigenerativi sui tessuti interni.

“È davvero notevole, che negli ultimi 100 anni di ricerca sulla restrizione calorica, nessuno ha riconosciuto l’importanza della ri-alimentazione”, ha detto Longo. “La restrizione è come una demolizione in cui si abbatte l’edificio, ma è necessario ricostruirlo: se non lo fai, non c’è alcun beneficio.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.