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cuore

Scompenso cardiaco, diffuso ma poco conosciuto

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Si è conclusa l’iniziativa dell’ESC per una maggiore informazione sulla malattia

Si sono concluse con successo le giornate europee dello scompenso cardiaco, che nel mese di maggio scorso hanno reso disponibili visite gratuite in 70 centri cardiologici su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa è stata promossa dalla Società europea di Cardiologia (ESC) e realizzata in Italia dall’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (ANMCO), dalla Società Italiana di Cardiologia (SIC) e dal Gruppo italiano di Cardiologia riabilitativa (GICR), grazie al contributo incondizionato di Novartis, Vifor Pharma e Rete Farmacisti Preparatori. Lo scopo dichiarato dell’iniziativa è far conoscere alla popolazione generale questo disturbo, ancora poco considerato, nonostante interessi un milione di persone e causi 500 ricoveri ospedalieri ogni giorno.

«La prevenzione è l’arma più efficace per eludere l’80% di tutte le patologie cardiovascolari a cominciare dallo scompenso o insufficienza cardiaca, condizione caratterizzata dalla ridotta capacità del cuore di pompare la quantità di sangue adeguata ad ossigenare gli organi e permetterne il corretto funzionamento”, ha commentato Massimo Piepoli, membro del board di Heart Failure Association (HFA) della Società Europea di Cardiologia (ESC). “Inoltre, stili di vita sani e attivi sono raccomandati anche ai pazienti che hanno già avuto una diagnosi di scompenso, basti pensare all’importanza di un’attività fisica moderata ma costante e alla dieta iposodica. Oltre alla prevenzione, anche la diagnosi tempestiva della patologia, attraverso l’individuazione precoce dei fattori di rischio, come la malattia coronarica (infarto del miocardio), l’ipertensione arteriosa, ma anche diabete e iperattività della ghiandola tiroidea, oppure abitudini nocive come l’abuso di alcol e fumo, permette di rallentare il decorso della patologia. Inoltre, grazie all’innovazione, noi specialisti oggi possiamo disporre di nuove terapie farmacologiche in grado di migliorare la sopravvivenza dei nostri pazienti. Rendendo lo scompenso non più solo una patologia dalla pessima prognosi, ma una condizione che, se precocemente diagnosticata e opportunamente trattata, può consentire di ritrovare una qualità di vita soddisfacente».

Lo scompenso cardiaco colpisce con maggiore prevalenza la popolazione anziana. Per questo è fondamentale nella gestione quotidiana dalla patologia il ruolo del caregiver, che dovrebbe tenere a mente tre semplici norme di comportamento: fare una breve passeggiata ogni giorno, dosare con attenzione il sale e controllare il peso regolarmente, al fine di evitare un pericoloso accumulo di liquidi.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.