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Anziani e sistema immunitario, il ruolo del probiotici nella prevenzione delle infezioni

Il nostro intestino è un organo di fondamentale rilevanza per le difese immunitarie dell’organismo. Va ricordato, infatti, che oltre il 70% delle cellule del sistema immunitario risiede proprio a livello intestinale, andando a costituire il cosiddetto GALT – Gut Associated Lymphoid Tissue – ovvero il tessuto linfoide associato all’intestino.

Inoltre, è noto che un microbiota intestinale in equilibrio contribuisce alle difese immunitarie dell’organismo, attraverso vari meccanismi complessi, come, ad esempio, la competizione verso altri agenti patogeni, oppure l’interazione proprio con le cellule del GALT.

Di qui l’importanza di mantenere il microbiota intestinale in equilibrio, inteso come uno degli aspetti da considerare per avere difese immunitarie efficienti.

A questo scopo può essere utile l’assunzione di ceppi probiotici, come ad esempio il L. casei Shirota (LcS), che dispone di numerose pubblicazioni su riviste accreditate che ne hanno dimostrato l’azione sul sistema immunitario.

In particolare, uno studio giapponese su una popolazione anziana, recentemente pubblicato sulla rivista Bioscience of Microbiota, Food and Health, mostra gli effetti positivi del consumo regolare di latte fermentato con LcS su uno degli indicatori principali dell’infezione, la febbre.

Lo studio, randomizzato, in doppio cieco controllato con placebo, ha dimostrato che nel gruppo che assumeva regolarmente LcS si riduceva l’incidenza e la durata della febbre.

Un lavoro di particolare interesse anche perché condotto su un campione di popolazione anziana residente in case di riposo, che sono i luoghi dove è maggiore il rischio di diffusione delle infezioni.

Lo studio

Nello studio sono stati arruolati 88 partecipanti, in buono stato di salute, con un’età superiore ai 60 anni, residenti in due case di riposo. I pazienti sono stati divisi, in modo casuale, in due gruppi. Il primo gruppo ha assunto per 6 mesi, durante il periodo invernale, ogni giorno una bottiglietta di latte fermentato contenente LcS, l’altro gruppo ha assunto un placebo.

All’inizio e al termine dello studio sono stati prelevati campioni di sangue, di saliva e di feci.

Il consumo di latte fermentato è stato associato a una significativa riduzione del numero di giorni in cui è stata rilevata la febbre e della durata media della febbre, rispetto al gruppo placebo. Non sono state osservate differenze significative in altri parametri biologici.

Gli autori dello studio concludono che: “L’assunzione regolare del fermentato L. casei Shirota potrebbe essere utile per gli anziani in termini di riduzione del numero di giorni in stato febbrile e della durata della febbre, che di solito aumentano nel periodo invernale”.

In collaborazione con Yakult

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Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.