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Diabete, telemedicina e infermieri per garantire la continuità assistenziale

Prevenzione e continuità assistenziale sono due pilastri nella lotta al diabete, una patologia che colpisce una persona su 10 nel mondo. In occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2020, l’International Diabetes Federation ha posto l’accento sul ruolo indispensabile dell’infermiere e sulle nuove opportunità offerte dalla telemedicina.

La centralità del ruolo dell’infermiere

“Il primo compito del team diabetologico è quello di stare vicino alle persone con diabete – ha dichiarato Paolo Di Bartolo, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) – Gli infermieri offrono un supporto essenziale e insostituibile, perché rappresentano l’avamposto di prossimità del team diabetologico rispetto ai bisogni dei pazienti, e con questa loro vicinanza riescono spesso a decifrare e risolvere, in modo estremamente pratico, le difficoltà, i problemi e i dubbi che le persone con diabete incontrano ogni giorno.”

“L’infermiere è da sempre una figura centrale nella gestione delle persone con diabete, ma bisogna pure ammettere che non sempre questa centralità è stata riconosciuta e rammentata – aggiunge  Graziano Di Cianni, Vice Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD) – L’emergenza Covid-19 si è fatta carico di ammonirci in modo inequivocabile, e oggi l’infermiere merita di essere celebrato, in occasione della Giornata Mondiale, anche per i compiti che sta svolgendo a pandemia in corso. Tutte le strategie di assistenza da remoto hanno sancito la crescita della quantità e della qualità delle mansioni affidate agli infermieri, e questa evoluzione professionale non può essere considerata una parentesi – aperta e chiusa dalla pandemia – ma la tappa di un percorso. Percorso del quale devono prendere coscienza anche le persone con diabete, che avranno sempre di più, nell’infermiere, una figura di riferimento per la gestione quotidiana della malattia”.

Le opportunità offerte dalla Telemedicina

L’emergenza sanitari legata al Covid-19 ha portato in primo piano la telemedicina anche per i pazienti diabetici. In un documento siglato dalle società diabetologiche (SID, AMD e SIE) in cui si riconosce la possibilità di utilizzare la visita e il monitoraggio a distanza per il controllo a domicilio dei pazienti, con alcune eccezioni (prime visite, riacutizzazioni di patologie croniche, alterazione dei parametri vitali tali da imporre il ricovero immediato).

Le tre società scientifiche hanno fatto una ricognizione approfondita di tutti i sistemi di telemedicina disponibili sul mercato per valutare le funzionalità e applicazioni cliniche dei sistemi disponibili, individuando tre tipologie principali: sistemi di trasmissione dei valori glicemici a distanza; sistemi integrati con Telehealth center automatici e con personale sanitario; sistemi di trasmissione di dati clinici ed amministrativi da e verso la persona con diabete.

“Le tante iniziative congiunte intraprese da AMD, SID e SIE, sin dal periodo del lockdown di marzo e aprile, testimoniano il nostro impegno affinché sia ampliato il ricorso a strategie che garantiscano la continuità assistenziale, proprio quando seguire e assistere si fa più complesso – dichiara Paolo Di Bartolo, Presidente dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD).

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.