Un nuovo studio di popolazione, che ha seguito un gruppo di pazienti nell’arco di 28 anni, ha trovato un’associazione tra il livello di colesterolo non-HDL in età giovanile e calcificazione dell’arteria coronaria (CAC) nella mezza età.
La ricerca, pubblicata su Jama Cardiology, è basata sullo studio prospettico di coorte chiamato “Rischio cardiovascolare nei giovani finlandesi” (Cardiovascular Risk in Young Finns Study) iniziato nel 1980 e terminato con un follow-up di oltre 28 anni. I partecipanti con un’età tra 12 e 18 anni sono stati arruolati in 3 città finlandesi (Kuopio, Tampere e Turku).
Colesterolo misurato a partire dall’adolescenza
I livelli di colesterolo non-HDL sono stati misurati in 3 fasi della vita: adolescenza (età 12-18 anni), giovane età (21-30 anni) e mezza età (33-45 anni). Nel 2008 è stata condotta un’indagine con TC (tomografia computerizzata) dividendo i partecipanti in due gruppi: uno senza calcificazione delle coronarie (punteggio di Agatston pari a 0) e l’altro con presenza di calcificazione nelle coronarie (punteggio di Agatston ≥1).
Su 589 partecipanti, 327 (56%) erano donne. Aggiustando i risultati per diversi fattori (età, BMI, pressione, glucosio, fumo, familiarità per malattie cardiache, uso di farmaci antipertensivi e ipolipidemizzanti) l’esposizione cumulativa al colesterolo non-HDL in tutte le fasi della vita risulta associata a CAC (OR 1,50; intervalli di credibilità (ICr) 95% 1,14-1,92). Nell’analisi dei risultati delle diverse fasce d’età l’associazione più forte è comparsa nell’adolescenza (OR 1,16; ICr 95%, 1,01-1,46)
“I nostri risultati – scrivono gli autori – si aggiungono alla crescente base di evidenze che sottolinea l’importanza dei fattori di rischio cardiovascolare già nell’infanzia e forniscono nuove informazioni sull’associazione relativa del colesterolo non-HDL nelle diverse fasi della vita con la presenza di CAC. Nel complesso, lo screening precoce, l’identificazione e la gestione dei livelli elevati di colesterolo non-HDL possono rappresentare un obiettivo importante per ridurre il carico di malattie cardiache in età adulta.”