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Diete, qual è la strategia migliore per avere benefici reali?

Molte persone in sovrappeso e con altri problemi di salute sono consapevoli della necessità di migliorare le proprie abitudini alimentari e lo stile di vita, per esempio seguendo una dieta  e un programma di esercizio fisico. Tuttavia, accade spesso che dopo aver iniziato con convinzione una dieta nel giro di qualche settimana non si riesca a tener fede ai buoni propositi, magari aggiungendo la frustrazione per il fallimento personale agli altri problemi di salute.

Quale è la migliore strategia avere reali benefici da una dieta programmata o da un programma di miglioramento dello stile di vita? Un gruppo di ricercatori inglesi e australiani ha provato a verificare i meccanismi psicologici che portano spesso ad abbandonare programmi di miglioramento del proprio stile di vita.

La ricerca si è concentrata sui primi mesi dell’anno, periodo in cui spesso ci si propone di fare una dieta e aumentare la quota di esercizio fisico quotidiano. Lo studio sui “propositi per il nuovo anno” (New Year resolution) ha verificato che la maggior parte delle persone abbandona i buoni propositi entro il primo mese. Tuttavia c’è un modo per avere comunque un beneficio fisico e mentale seguendo una dieta ed è adottare un approccio flessibile e puntare su obiettivi specifici, invece di insistere  su un obiettivo finale troppo ambizioso o troppo vago.

Lo studio sui propositi per l’anno nuovo

Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health si basa sulle interviste a 180 partecipanti  australiani e britannici. L’età media dei partecipanti era di 37 anni e variava da 18 a 77 anni.

Più della metà degli intervistati aveva formulato un “proposito per l’anno nuovo” riguardo la dieta (29%) o l’esercizio fisico (24%). Circa due terzi (64%) dei propositi sono stati descritti come generali o vaghi, ad esempio “rimettersi in forma”. Poco più della metà dei partecipanti aveva formulato la stesso (o simile) proposito l’anno precedente.

Nonostante gli intervistati riferissero un forte impegno per il loro proposito più importante per il nuovo anno e la convinzione che avrebbero avuto successo due terzi dei partecipanti hanno rinunciato ai loro propositi per il nuovo anno entro il primo mese.

Analizzando gli effetti sul benessere psico-fisico di questi comportamenti i ricercatori hanno verificato che una maggiore flessibilità nel raggiungimento degli obiettivi era associata in modo significativo a un maggiore benessere nel tempo. Al contrario, insistere  sull’obiettivo iniziale non produceva un effetto positivo a distanza, né aumentava la capacità di tener fede ai propri propositi per il nuovo anno. Non sono state osservate differenze significative di genere, età o paese.

Programmi più efficaci con obiettivi specifici

Joanne Dickson dell’Edith Cowan University di Joondalup (Australia), prima autrice dello studio ha sottolineanto la maggiore efficacia di obiettivi specifici, come per esempio: “fare una passeggiata di 40 minuti intorno al lago con un amico il lunedì, mercoledì e venerdì mattina”, rispetto a propositi generali come  “rimettersi in forma” o “fare esercizio regolarmente”.

“Ricerche precedenti hanno dimostrato che la definizione di obiettivi specifici che includono un tempo, un luogo e/o le persone – spiega Dickson – forniscono i segnali mentali per aiutare le persone a rispettare i loro obiettivi. Le risoluzioni generali richiedono anche più tempo per pensare e sono più difficili da rispettare “.

I ricercatori sottolineano che la capacità di adottare soluzioni flessibili quando si presentano ostacoli al proprio programma di dieta o esercizio fisico dà migliori risultati, sul piano del benessere mentale, rispetto a un approccio troppo rigido sul risultato da raggiungere.

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.