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caffe cuore

Caffè, un consumo moderato riduce il rischio di insufficienza renale?

Un consumo moderato di caffè (due o tre tazzine al giorno) potrebbe avere un effetto protettivo non solo per il cuore, ma anche per i reni.

” I nostri dati – spiegano gli autori di un nuovo studio da poco pubblicato su Kidney International Reports – indicano che il consumo regolare di caffè potrebbe essere una misura dietetica per la protezione cardiorenale, contribuendo a ridurre ricoveri ospedalieri o interventi medici per insufficienza renale acuta.”

Meno casi incidenti di insufficienza renale acuta nei consumatori di caffè

Per questa ricerca sono stati arruolati 14.207 adulti dallo studio ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities). I partecipanti sono stati suddivisi secondo il consumo medio di caffè:

  • > 3 tazzine al giorno (17%)
  • 2-3 tazzine al giorno (23%)
  • 1 tazzina al giorno (19%)
  • < 1 tazzina al giorno (14%)
  • nessun consumo di caffè (27%)

Durante un follow-up mediano di 24 anni, si sono verificati 1694 nuovi casi di insufficienza renale acuta e l’analisi statistica ha mostrato che un consumo maggiore di caffè era collegato a rischi ridotti di insufficienza renale acuta rispetto a chi non beve caffè.

  • Riferimento, nessun consumo di caffè p = .003
  • > 3 tazzine al giorno hazard ratio (HR) 0.83 (IC 95% 0.71-0.96)
  • 2-3 tazzine al giorno HR 0.83 (IC 95% 0.72-0.95)
  • 1 tazzina al giorno HR 1.08 (IC 95%, 0.94-1.24)
  • < 1 tazzina al giorno HR 0.92 (IC 95%, 0.79-1.08)

L’associazione tra consumo di caffè e rischio di insufficienza renale acuta è rimasta significativa dopo aggiustamento per fattori confondenti (sesso, età, istruzione, apporto energetico giornaliero totale, assunzione di alcol, qualità della dieta, fumo, pressione sanguigna, attività fisica, BMI, stato del diabete e uso di antipertensivi).

Non serve aumentare il consumo di caffè

Gli autori dello studio precisano che questi dati non devono spingere il medico a consigliare di bere più caffè, ma semplicemente aggiungono informazioni sui possibili benefici della caffeina.

Inoltre gli autori evidenziano diversi limiti di questo studio, tra cui una raccolta dei dati sul consumo di caffè limitata nel tempo e non accurata, ad esempio senza considerare altre fonti di caffeina come tè, bibite gasate, e concludono:

Sono necessari studi più ampi che valutino gli effetti del consumo di caffè sulla perfusione renale e l’ossigenazione in individui con funzionalità renale compromessa ad alto rischio di danno renale acuto, nonché gli effetti del caffè sugli esiti antinfiammatori e antiossidanti, per comprendere meglio il suo potenziale effetto protettivo cardiorenale.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.