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calcoli reni

Malattia renale cronica, un’epidemia silenziosa che merita più attenzione

Società Italiana di Nefrologia e Società Italiana di Reumatologia promuovono nuove iniziative per sensibilizzare il pubblico in occasione della Giornata mondiale del rene.

Una patologia diffusissima, ma ancora poco conosciuta. I numeri epidemiologici della malattia renale cronica sono da vera epidemia, con una prevalenza nel mondo del 10% e 4,5 milioni di soggetti affetti da una forma media o avanzata solo nel nostro paese. Eppure in Italia solo il 13,4% della popolazione conosce questa patologia, mentre solo la metà circa riferisce di averla sentite nominare, stando a una recente indagine demoscopica Bridge the knowledge gap condotta a AstraRicerche per la Società Italiana di Nefrologia (SIN) su un campione rappresentativo della popolazione adulta.

Si tratta di un’evidente mancanza d’informazione, che ha pesanti ricadute sulla prevenzione. Basti pensare che il 70% degli intervistati non ha mai fatto una visita specialistica per il controllo dei reni e solo il 12,3% ne ha fatta una negli ultimi tre anni. Piergiorgio Messa, professore ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano e presidente della SIN, commenta:

Questi dati sono in linea con quello del ritardo diagnostico che si registra per la malattia renale cronica, per cui è evidente che ci si preoccupa della salute dei reni non in un’ottica di prevenzione o di intervento precoce, ma quando ormai la malattia è in uno stadio avanzato tale da richiedere la dialisi o il trapianto. Le malattie renali danno raramente segnali chiari e riconoscibili, e per questo vengono spesso scoperte per caso, in fase ormai avanzata, in occasione di esami svolti per altri motivi”.

Le difficoltà ad individuare lo specialista di riferimento

Particolarmente rilevante che quasi un soggetto su due nel campione considerato non sapesse individuare lo specialista dei reni e che circa uno su cinque tra coloro che pensavano di conoscerlo lo individuavano nell’urologo.

La situazione appare particolarmente grave se si considera che la quota di soggetti affetti da malattie renali è fatalmente destinata ad aumentare sul medio periodo, per effetto del progressivo invecchiamento della popolazione. Sul breve periodo ci si aspetta invece un incremento delle diagnosi, dovuto alla ripresa delle attività ambulatoriali dopo la fase acuta della pandemia.

Messa precisa:

Ci aspettiamo un’ulteriore impennata delle diagnosi di malattia renale cronica nei prossimi mesi quale effetto rebound dello stop che hanno subito le visite specialistiche, si tratta di un aumento del carico di lavoro che in questo momento graverebbe eccessivamente sui centri di nefrologia che, tra l’altro, vedono ridursi sempre di più il numero di nefrologi in attività.”

“Peraltro -aggiunge Messa – il persistere della malattia non si è accompagnato a una semplificazione dei processi in termini organizzativi e in termini di impiego delle risorse umane, a causa della necessità di mantenere percorsi separati per l’accesso e la permanenza dei pazienti nei centri dialisi. Ciò si traduce in un carico insostenibile sul personale sanitario già impegnato costantemente su più fronti”.

Una campagna di sensibilizzazione

Anche quest’anno l’occasione per dare il via a progetti di prevenzione e di sensibilizzazione è venuta con la Giornata Mondiale del Rene, celebratasi lo scorso 10 marzo. Massimo Morosetti, direttore dell’UOC di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Giovan Battista Grassi di Roma nonché presidente della Fondazione Italiana del Rene (FIR), spiega:

In linea con il tema della Giornata, lavoriamo in maniera sinergica con la SIN per fare luce sulla malattia renale cronica, promuovere una maggiore informazione e sensibilizzare la popolazione verso una maggiore consapevolezza sulla malattia renale e su comportamenti e stili di vita corretti che siano il preludio di diagnosi più precoci e trattamenti tempestivi. A tale scopo abbiamo avviato congiuntamente una campagna di sensibilizzazione che prevede una serie di iniziative dedicate. Nonostante il momento critico dovuto alla pandemia e alle vicende che stanno sconvolgendo il mondo intero, vogliamo porre l’attenzione sulle malattie renali che interessano una così vasta parte della popolazione”.

Folco Claudi
Folco Claudi

Giornalista medico scientifico