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esercizio

Ricerca, c’è un rapporto tra microbiota intestinale e sedentarietà?

Una ricerca su animali da laboratorio ha trovato una connessione tra lo stato di salute del microbiota intestinale e lo stimolo mentale all’esercizio fisico. Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha cercato di capire perché alcuni topi da laboratorio rispetto ad altri erano più disponibili ad eseguire esercizi.

Utilizzando un algoritmo ad apprendimento automatico i ricercatori hanno scoperto che i tratti genetici non erano implicati in questa differente predisposizione all’esercizio fisico, mentre lo stato del microbiota intestinale appariva più influente. I topi con il migliore stato di salute del microbiota erano più attivi. In una seconda fase i ricercatori hanno somministrato ai topi antibiotici ad ampio spettro, che colpiscono anche la flora batterica intestinale e la distanza che i roditori erano in grado di percorrere si è dimezzata, tornando normale quando veniva sospesa la somministrazione di antibiotici.

Analizzando gli effetti della somministrazione degli antibiotici  nello striato dei roditori, la parte del cervello responsabile della motivazione, i ricercatori hanno trovato una ridotta espressione genica nei recettori della dopamina. In pratica, i topi trattati con antibiotici avevano un minore rilascio di dopamina dopo la loro corsa.

Seguendo questa pista i ricercatori hanno trovato anche un collegamento diertto tra l’intestino e i segnali che arrivano al cervello, identificando due tipi di batteri (Eubacterium rectale e Coprococcus eutactus), che ceppi producono composti (ammidi di acidi grassi) che interagiscono con i recettori degli endocannabinoidi nell’intestino. Quei recettori segnalano al cervello di ridurre la sua produzione di monoaminossidasi, il composto che scompone la dopamina. Con meno di questo composto che elimina la dopamina nel cervello, più dopamina potrebbe accumularsi dopo una lunga corsa, facendo sentire i topi bene e desiderosi di tornare presto sulla ruota degli esercizi.

I risultati, pubblicati sulla rivista Nature a dicembre, suggeriscono che il microbioma intestinale può aiutare a regolare il desiderio di fare esercizio. Se confermata negli esseri umani, questa ipotesi potrebbe aiutare a spiegare perché molte persone non riescono a trovare le motivazioni per combattere la sedentarietà con una quantità sufficiente di esercizio fisico. Si apre anche un nuovo filone di ricerca sul rapporto tra microbiota intestinale e movimento.

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.