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cervello2023

Settimana del cervello, una nuova era per le malattie neurologiche

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione e la lotta alle malattie neurologiche e informare sui progressi raggiunti dalla ricerca scientifica. È questo l’obiettivo della Settimana Mondiale del Cervello, promossa in Italia dalla Società Italiana di Neurologia. L’iniziativa, coordinata in Europa dalla European Dana Alliance for the Brain è il frutto di un coordinamento internazionale, cui partecipano le Società neuroscientifiche di tutto il mondo.

L’edizione del 2023, che si svolge dal 13 al 19 marzo è stata battezzata “La nuova era del cervello” a sottolineare come si siano aperti scenari inediti per la cura di patologie molto diffuse, come emicrania, demenze, malattia di Parkinson, sclerosi multipla, ma anche per malattie più rare, che, grazie ai progressi della ricerca, hanno oggi opportunità terapeutiche fino a qualche anno fa inesistenti.

La settimana del cervello della SIN è l’occasione per conoscere meglio l’attività dei neurologi e dei centri di riferimento per le malattie neurologiche, dove si fa attività clinica e di ricerca. Per questo sono in calendario un gran numero iniziative gratuite con incontri divulgativi, convegni, attività per gli studenti delle scuole e open day. Il calendario completo degli eventi è disponibile sul sito neuro.it

I focus della Settimana del cervello 2023

Nella conferenza stampa di presentazione della settimana del cervello gli esperti della Sin hanno focalizzato alcuni dei temi che meglio rappresentano “la nuova era” che si è aperta per le malattie neurologiche.

Emicrania. Il professor Gioacchino Tedeschi, direttore della Clinica Neurologica, Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha ricordato che, tra le nuove terapie, gli anticorpi monoclonali diretti contro il CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide, peptide correlato al gene della calcitonina) hanno dimostrato di poter ridurre di almeno la metà il numero di giorni con emicrania al mese in circa il 70% dei pazienti.

Interessanti anche i risultati ottenuti dalle nuove metodologie diagnostiche utilizzate per studiare i valori di concentrazione di CGRP nel plasma e nel liquido lacrimale di pazienti con emicrania. Da questi studi è emerso che i livelli di CGRP nel liquido lacrimale sono 140 volte superiori alle concentrazioni plasmatiche; e sono significativamente più alti durante le mestruazioni, dimostrando che un particolare assetto degli ormoni sessuali può influenzare le concentrazioni di CGRP nelle pazienti con emicrania.

Alzheimer e demenze. Il professor Alessandro Padovani, direttore della Clinica Neurologica dell’Università di Brescia ha sottolineato come la ricerca scientifica sia più florida che mai. “Dati recentemente pubblicati – spiega Padovani – hanno confermato che la strada degli anticorpi monoclonali diretti alle forme oligomeriche della amiloide sembra portare verso una cura della malattia di Alzheimer. Obiettivo di altri studi, invece, è migliorare il metabolismo glucidico e la resilienza neuronale mediante farmaci ipoglicemizzanti. Infine, sono emerse diverse evidenze a favore dell’effetto sintomatico e protettivo dei trattamenti mediante stimolazione cognitiva e stimolazione elettrica per il trattamento dei disturbi cognitivi, associati alla Malattia di Alzheimer. Si assiste, quindi, ad una nuova era delle terapie innovative e personalizzate, in questo campo, con importanti novità nell’ambito delle metodologie diagnostiche che permettono non solo di ottenere diagnosi più precoci e precise, ma soprattutto di classificare le diverse condizioni morbose e individuare potenziali target terapeutici per trattamenti mirati.”

Malattia di Parkinson. Il professor Alfredo Berardelli, presidente della SIN ha ricordatoche negli ultimi decenni l’incidenza della malattia di Parkinson è raddoppiata e ciò sembra essere in relazione all’aumento della sopravvivenza della popolazione oltre che a fattori ambientali.. Un recente studio prospettico, frutto della collaborazione fra l’Istituto Neuromed e la Sapienza su una popolazione di 24.000 molisani ha dimostrato come l’età, il sesso, alterazioni della tiroide e il diabete si associavano ad un aumentato rischio di sviluppare il Parkinson. Fra le novità terapeutiche più importanti, ci sono nuovi trattamenti che non usano farmaci come l’MRgFUS acronimo di Magnetic Resonance guided Focused UltraSound  Focalizzando gli ultrasuoni guidati dalla Risonanza Magnetica sono stati ottenuti risultati significativi nel trattamento del tremore dovuto alla malattia di Parkinson anche in chi ne soffre da anni e non è riuscito a risolvere con i farmaci

Malattie Neuromuscolari. Il professor Antonio Toscano, ordinario di Neurologia presso l’Università di Messina e Segretario SIN ha spiegato che le diagnosi oggi sono facilitate dagli studi genetico-molecolari. La terapia genica è oggi una realtà per i pazienti affetti da SMA ed approcci simili sono in corso per altre malattie neuromuscolari. Inoltre, vi è la possibilità di modulare l’espressione genica mediante utilizzo di oligonucleotidi antisenso (ASO) nella stessa SMA o nella Distrofia di Duchenne, o anche nella SLA. Nella Miastenia Gravis, oggi si utilizzano anticorpi monoclonali capaci di ridurre le immunoglobuline responsabili del danno di placca. Infine Toscano ha ricordato che Il 18 marzo in 18 città italiane si svolge la sesta edizione della Giornata per le Malattie Neuromuscolari

Sclerosi Multipla. Il professor Massimo Filippi, direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell’Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano ha ricordato come negli ultimi anni si siano registrati notevoli avanzamenti nel trattamento grazie alla disponibilità di un ampio spettro di farmaci con diversi profili di efficacia e sicurezza che hanno permesso la personalizzazione delle cure. Nuovi approcci nella gestione delle terapie hanno permesso un significativo miglioramento nella prognosi dei nostri pazienti. L’utilizzo precoce di farmaci altamente efficaci, inoltre, ha limitato l’occorrenza di ricadute cliniche, di nuove lesioni infiammatorie e della progressione della disabilità sin dalle fasi iniziali della malattia. E’ emersa l’importanza di valutare gli effetti benefici dei trattamenti anche su altri parametri, come le funzioni cognitive e la qualità di vita dei pazienti, nonché di promuovere la neuroprotezione. Insieme ai trattamenti farmacologici, nuove evidenze supportano sempre più il contributo fondamentale della riabilitazione per limitare l’impatto della disabilità motoria e dei deficit cognitivi sulla vita quotidiana.

Telemedicina in Neurologia. Il professor Rocco Quatrale, direttore UOC Neurologia dell’Ospedale dell’Angelo di Venezia Mestr, ha evidenziato l’importanza strategica della telemedicina, perché implica l’erogazione di una prestazione sanitaria da remoto favorendo, quindi, la condivisione delle conoscenze e dei protocolli diagnostico-terapeutici. Quatrale ha citato l’esempio di un modello sperimentato di interazione tramite telemedicina fra il centro neurologico esperto in patologia cerebrovascolare (Centro Hub) e i medici di urgenza-emergenza degli ospedali territoriali (“Centri Spoke”) per l’Avvio delle terapie di rivascolarizzazione (Trombolisi Sistemica). Un altro ambito di applicazione della Telemedicina in Neurologia riguarda le tecniche neurofisiologiche sia intraoperatorie che ambulatoriali.

Un ponte con l’Africa. La telemedicina è anche al centro del programma Epilessia-in-Africa della SIN, citato da Massimo Leone, Dirigente Medico presso l’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano La SIN e il Gruppo di Studio SIN-Africa hanno sviluppato un innovativo programma di formazione realizzato in loco grazie alla rete di centri di cura del programma DREAM (Disease Relief through Excellence and Advanced Means) attivo in Africa da oltre 20 anni. In poco meno di 3 anni la SIN e il Gruppo di Studio SIN-Africa hanno formato in loco oltre 100 clinici africani delle primary care; negli ultimi 2 anni sono stati oltre 1600 i teleconsulti di neurologia che i clinici africani hanno inviato agli specialisti in Italia.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.