Uno studio olandese su oltre 14mila pazienti, afferenti ad ambulatori di cure primarie, ha confrontato la terapia farmacologica somministrata alle donne con quella somministrata agli uomini, verificando in seguito il livello di controllo della pressione raggiunto nei due sessi: è risultato che le donne, pur assumendo antipertensivi a un dosaggio inferiore rispetto agli uomini, avevano un controllo migliore della pressione sanguigna. Un risultato che conferma l’importanza di considerare il sesso del paziente nella prescrizione degli antipertensivi.
La ricerca negli ambulatori di cure primarie
I ricercatori dell’Università di Utrecht nei Paesi Bassi sono partiti dal presupposto che le attuali linee guida per il trattamento dell’ipertensione non contengono indicazioni specifiche relative al sesso del paziente, nonostante siano note differenze di genere nella fisiopatologia dell’ipertensione e nella risposta ai farmaci.
I ricercatori hanno raccolto i dati sul trattamento farmacologico della pressione alta in pazienti senza comorbilità cardiovascolari o diabete mellito, in ambulatori di cure primarie, nel corso dell’anno 2018.
Sono state valutate le differenze di genere nel numero di farmaci prescritti, nel dosaggio giornaliero, nel tipo di antipertensivo utilizzato e infine nei valori di pressione sanguigna, corretti per età e altri fattori confondenti.
Lo studio osservazionale, pubblicato su BJGP Open, ha incluso 8.596 donne e 5.788 uomini. Sia alle donne che agli uomini sono stati prescritti in media 1,8 farmaci antipertensivi a testa.
Alle donne, rispetto agli uomini, è stato prescritto un dosaggio giornaliero significativamente più basso ( P <0,001) (Figura 1), le donne inoltre hanno ricevuto più spesso betabloccanti (35,4% vs 26,3%, P <0,001) e diuretici (53,7% vs 50,5%, P <0,001), mentre hanno ricevuto meno ACE-inibitori (35,4% vs 46,3%, P <0,001) e calcioantagonisti (28,5% vs 35,6%, P <0,001).
Figura 1. Differenze di genere nel dosaggio giornaliero di antipertensivi,
in generale e in relazione al numero di antipertensivi prescritti,
sulla base di analisi multivariate

Non sono state riscontrate differenze di genere per i bloccanti del recettore dell’angiotensina (24,3 vs 24,4%, P = 0,842). È risultato che le donne avevano un’ipertensione significativamente meglio controllata rispetto agli uomini (50,2% contro 45,5%, P<0,001).
Scrivono gli autori dello studio:
questi risultati evidenziano l’importanza di considerare il fattore specifico del sesso del paziente nella gestione dell’ipertensione, suggerendo che i medici dovrebbero adattare le strategie di trattamento per ottimizzare i risultati in entrambi i sessi.”