a cura di: Francesca De Vecchi, Tecnologa alimentare
Abitudini alimentari corrette e una scelta informata e consapevole degli alimenti sono elementi cardine di uno stile di vita sano. Le informazioni sugli alimenti ci vengono soprattutto dalle etichette apposte sulle confezioni, costruite secondo una normativa che, negli ultimi anni, è divenuta sempre più complessa. Conoscere meglio quali sono le regole con cui si costruiscono le etichette alimentari può aiutarci a scegliere con più consapevolezza.
Gli obiettivi prioritari della legislazione: sicurezza alimentare e scelte consapevoli dei consumatori
La tutela della sicurezza è l’obiettivo che orienta tutta l’azione normativa delle istituzioni del mercato unico alimentare europeo, in un’ottica olistica che prevede il mantenimento del benessere dell’uomo, degli animali e dell’ambiente (One health).
L’Unione Europea (UE) vuole garantire non solo regole e controlli lungo tutta la filiera di produzione alimentare, ma anche informare i cittadini perché, facendo scelte ponderate e consapevoli, si prendano cura della loro alimentazione e quindi del loro stato di salute.
Per perseguire questi obiettivi è necessario poter contare su una serie di strumenti che agiscano su tutti i livelli della filiera, dal produttore al consumatore. Due in particolare sono legati da un filo sottile di dipendenza, in una logica orientata alla prevenzione e alla salvaguardia della salute: EFSA (European food safety authority), cioè l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e l’etichetta dei prodotti alimentari.
EFSA è il principale referente scientifico: qualunque normativa dell’UE in materia di informazioni sugli alimenti, che possa avere un impatto sulla salute pubblica, è adottata solo dopo la sua consultazione; l’etichetta, in questo contesto, è il mezzo che consente di fare scelte corrette e di prevenire qualunque pratica in grado di indurre in errore il consumatore.
I principi di etichettatura e il nesso con EFSA
Le raccomandazioni di EFSA, basate sulla valutazione del rischio, sono direttamente collegate ai principi che guidano l’etichettatura alimentare perché si traducono in indicazioni specifiche sull’uso, sulle avvertenze o sulle informazioni nutrizionali in etichetta. Le indicazioni devono rispettare il diritto a un’informazione chiara e completa, con indicazioni che riguardano la natura, le caratteristiche e la sicurezza degli alimenti acquistati (vedi Figura e tabella).
Fonte: Etichettatura degli alimenti. Cosa dobbiamo sapere, Ministero della Salute, 2021, mod.
L’etichetta contribuisce alla trasparenza della filiera alimentare e facilita la tracciabilità in caso di problemi di sicurezza. Rientra in questo caso l’indicazione dello stabilimento di produzione, per esempio, che è un’indicazione che consente agli organismi preposti una più veloce identificazione in caso di allerte alimentari – un’informazione per la sicurezza sanitaria quindi, non di qualità del prodotto. Le valutazioni di EFSA possono poi riguardare anche i processi produttivi e gli ingredienti, determinando le informazioni che devono essere fornite in relazione agli effetti ed evitando di attribuire proprietà medicinali – divieto che si applica anche alla pubblicità e alla presentazione degli alimenti.
Esempi di indicazioni nutrizionali delle etichette
Fonte: Etichettatura degli alimenti. Cosa dobbiamo sapere, Ministero della Salute, 2021, mod.
Come sono nate le norme per garantire la salute dei cittadini
I principali passi normativi che hanno sostenuto e indirizzato l’obiettivo della tutela della salute del consumatore sono già presenti negli articoli 168 (salute pubblica) e 169 (protezione dei consumatori) del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, firmato a Lisbona nel 2007.
Negli anni ‘60 e ’70 del 1900, dopo la costituzione della Comunità Economica Europea (CEE) gli sforzi si concentrarono nel garantire lo sviluppo di un mercato che assicurasse a tutti i cittadini l’approvvigionamento alimentare attraverso la Politica Agricola Comune (PAC). Negli anni 80 furono quindi emanate le prime direttive quadro da recepire nelle legislazioni nazionali, con non poche difficoltà di armonizzazione e allineamento con le normative interne a ciascuno stato.
Ci pensarono le crisi sanitarie, che in quegli anni investirono il mercato alimentare europeo – l’epidemia di encefalopatia spongiforme bovina (BSE) del 1986 e la contaminazione da diossina – ad imprimere una decisa svolta per la gestione di un mercato alimentare comune sempre più complesso. Con il duplice intento di estendere la tutela della salute lungo tutta la filiera di produzione, secondo il noto schema “dal campo alla tavola” e contrastare il crollo della fiducia dei cittadini, l’Unione sviluppò un quadro normativo tutto focalizzato sui temi della protezione della salute e della tutela del diritto alla corretta informazione al cittadino-consumatore.
Si tratta del cosiddetto “Pacchetto Igiene”, una proposta legislativa della Commissione, adottata dal Consiglio e dal Parlamento Europeo il 28 gennaio 2002: un quadro normativo completo che mira a garantire la sicurezza alimentare lungo tutta la catena, assegnando la responsabilità agli operatori del settore e prevedendo strumenti per l’autocontrollo, la tracciabilità, la gestione dei rischi e i controlli ufficiali. Nel tempo altri regolamenti hanno via via completato il quadro normativo, come per esempio l’ampio capitolo dei regolamenti che riguardano la sicurezza dei materiali a contatto degli alimenti (packaging e utensili vari, compresi i componenti per le macchine di produzione degli alimenti).
Contestualmente, con uno dei regolamenti contenuti nel Pacchetto (Regolamento 178/2002) veniva istituita EFSA, cioè l’agenzia che può intervenire nel processo di autorizzazione degli alimenti nell’Unione Europea con una valutazione scientifica del rischio associato al consumo alimentare.
Considerazioni conclusive
L’approccio scientifico e indipendente di EFSA nella valutazione del rischio è il fondamento su cui si costruiscono i principi di etichettatura alimentare a livello europeo. Le sue valutazioni basate sull’evidenza determinano quali informazioni sono necessarie per garantire la sicurezza dei consumatori, che si traducono poi in requisiti specifici di etichettatura pensati per proteggere in modo efficace la salute dei consumatori, in particolare i più vulnerabili e supportare scelte alimentari consapevoli, anche da un punto di vista economico, ambientale, sociale ed etico.
Riferimenti bibliografici
Regolamento (CE) n. 178/2002 Principi e requisiti generali della legislazione alimentare, istituzione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare e indicazione di procedure nel campo della sicurezza alimentare
Regolamento (UE) N. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori
Regolamento (CE) N. 1924/2006 Parlamento europeo e del Consiglio del 20 dicembre 2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari
Regolamento (UE) N. 432/2012 della Commissione del 16 maggio 2012 relativo alla compilazione di un elenco di indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, diverse da quelle facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini