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medico paziente anziano

Cardiopatie dell’anziano, nuove tecnologie in aiuto del medico

Un utilizzo sinergico di nuove tecnologie e approccio clinico tradizionale. Questa è la soluzione indicata dalla maggioranza degli intervistati in una survey sulla gestione dell’anziano cronico e politrattato in area cardiovascolare, promossa e realizzata da HPS – AboutPharma and Medical Devices e presentata a Milano in un incontro organizzato da Daiichi Sankyo Italia.

L’indagine ha coinvolto oltre 450 clinici, tra cardiologi, Medici di Medicina Generale, internisti e geriatri ed ha fatto emergere la complessità della gestione del paziente anziano con patologie cardiovascolari: In particolare, i medici hanno indicato, tra le principali criticità il decadimento cognitivo (51.3%), seguito dalla ridotta o mancata aderenza terapeutica (50.4%) e dalla resistenza o indifferenza nell’adottare uno stile di vita sano e attivo (47.8%); per 4 intervistati su 10 anche la scarsa – se non addirittura nessuna – azione di prevenzione primaria e/o secondaria incide in maniera negativa sul percorso terapeutico dei pazienti.

La migliore soluzione “patient friendly”  è rappresentata per la maggioranza dei clinici intervistati (6 su 10), dalla sinergia tra gli strumenti tecnologici e quelli tradizionali (visite ambulatoriali, campagne di sensibilizzazione, numero verde, ecc). Le nuove tecnologie sono considerate un valido supporto per migliorare l’aderenza terapeutica: oltre l’80% del campione considera utili le applicazioni di messaggistica (88.5%) e i wearable devices (86%), mentre più di 7 intervistati su 10 propendono per la telemedicina per il monitoraggio remoto (76%) e per le App che offrono specifici servizi (75%). Le App di messaggistica, in particolare, riscuotono un ottimo successo (94%) tra i clinici della fascia d’età più giovane, dai 35 ai 55 anni. La telemedicina, secondo il 69% degli intervistati è la soluzione più efficace per favorire la socializzazione del paziente e ridurre quindi il suo senso di isolamento.

“Nella gestione del paziente anziano il processo di cura deve essere individualizzato sulle caratteristiche e sulle necessità della singola persona, che deve essere considerata parte integrante dell’iter terapeutico – ha detto Graziano Onder del Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità – In tale contesto, la tecnologia riveste un ruolo importante perché può semplificare alcuni percorsi di cura: si pensi, per esempio, alle televisite o al telemonitoraggio, grazie al quale non è più l’assistito che deve recarsi dal dottore, ma sono i suoi dati a raggiungere direttamente il medico. È fondamentale, però, investire sull’educazione del paziente, non solo all’uso della tecnologia, ma anche alla conoscenza del proprio stato di salute, e definire cosa sia importante per la sua condizione. Inoltre, è importante che la tecnologia sia ‘disegnata’ per le esigenze cliniche dell’anziano, che tenga cioè conto dei suoi deficit visivi, funzionali e cognitivi e che ad essi si adatti, in modo da poter essere utilizzata dalla popolazione over 65”.

“Le nuove tecnologie hanno ormai permeato ogni ambito del quotidiano e abbiamo visto, dai risultati della survey come possano essere funzionali e di aiuto anche per le persone con problemi di salute, soprattutto se pazienti cronici. E l’approccio della nostra azienda va proprio in questa direzione, con il nostro impegno nell’innovazione farmacologica unita a programmi di ‘patient support’, per essere a fianco dell’anziano con problemi cardiovascolari. –  ha detto Massimo Grandi, Amministratore Delegato Daiichi Sankyo Italia – Sappiamo bene quanto sia importante ridurre gli errori in terapia, specie nei soggetti politrattati, per evitare danni al paziente con conseguenti prolungamenti della degenza o ricoveri ripetuti, e proprio in quest’ottica abbiamo anche sponsorizzato la realizzazione di una App, sviluppata dagli Spedali Civili di Brescia per fornire a medici e farmacisti uno strumento sempre aggiornato, di rapida e facile consultazione,  che consenta di gestire al meglio le interazioni farmacologiche e sia di supporto all’appropriatezza terapeutica.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.