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Covid bambini

Covid-19 nei bambini, i sintomi sono simili a quelli dell’influenza

  • Alessandro Visca
  • Medicina

Nella fascia d’età da 0 a 19 anni il COVID-19 è molto meno frequente ed ha un decorso clinico più favorevole. Tuttavia per quanto riguarda il controllo sanitario dell’epidemia, la riapertura delle scuole, l’arrivo della stagione invernale e dell’influenza stagionale si pone il problema della diagnosi di Covid (a chi e quando fare il tampone) in presenza di sintomi che sono comuni a influenza e Covid-19.

Uno studio americano appena pubblicato conferma che le manifestazioni cliniche del Covid-19 in bambini e adolescenti sono molto simili a quelle dell’influenza stagionale. La ricerca conferma anche che la malattia in questa fascia d’età ha una bassa percentuale di ospedalizzazioni ed esiti gravi. Un dato confortante per pazienti e famiglie, ma che non riduce il problema delle diagnosi.

Lo studio

Lo studio, pubblicato l’8 settembre su JAMA network open ha incluso 315 bambini a cui è stato diagnosticato il COVID-19, confermato in laboratorio, tra il 25 marzo e il 15 maggio 2020 e 1.402 bambini con diagnosi di influenza stagionale tra il 1° ottobre 2019 e il 6 giugno 2020, presso il Children’s National Hospital a Washington DC (Usa).

L’obiettivo dello studio era verificare le differenze nel tasso di ospedalizzazione e di ricorso a cure intensive, oltre che comparare le manifestazioni cliniche.

Nel confronto tra i due gruppi sono emersi tassi di ospedalizzazione simili (17% nei pazienti Covid, contro il 21% nei pazienti con influenza) percentuali simili di ammissione alle unità di cure intensive (6% nei pazienti Covid, contro il 7% nei pazienti con influenza) e di ricorso alla ventilazione meccanica (3% vs 2%), nessun decesso.

 

 

fonte: rielaborazione grafica da JAMA Network Open, 2020

Poca differenza anche nella sintomatologia manifestata dai bambini ospedalizzati per Covid rispetto a quelli con influenza.

fonte: rielaborazione grafica da JAMA Network Open, 2020

Gli autori concludono:

“In questo studio di coorte su bambini statunitensi con COVID-19 o influenza stagionale, non vi era alcuna differenza nei tassi di ospedalizzazione, tassi di ricovero in unità di terapia intensiva e uso del ventilatore meccanico tra i 2 gruppi. Più pazienti ricoverati con COVID-19 che con influenza stagionale hanno riportato sintomi clinici al momento della diagnosi.”

Questi risultati sono in linea con uno studio inglese, pubblicato sul British Medical Journal, che ha analizzato i dati relativi a 651 pazienti da 0 a 19 anni ricoverati con COVID-19 tra il 17 gennaio e il 3 luglio, che rappresentavano  l’1% dei pazienti Covid ricoverati in 138 strutture ospedaliere del Regno Unito. In questo gruppo si sono registrati 6 decessi tutti con “forti comorbilità”.

Risultati analoghi emergono da uno studio del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ubblicato sulla rivista Pediatrics, sui casi pediatrici di Covid in Italia.
In questo studio gli autori scrivono che i casi pediatrici rappresentano l’1,8% delle diagnosi totali, l’età mediana è di 11 anni, il 13,3% sono stati ricoverati in ospedale e il 5,4% presentava patologie pregresse. La malattia da COVID-19 è stata lieve nel 32,4% dei casi e grave nel 4,3%, in particolare nei bambini di età ≤6 anni (10,8%); tra i 511 pazienti ospedalizzati, il 3,5% è stato ricoverato in terapia intensiva e si sono verificati quattro decessi. Il sito dell’ISS riporta che: “Tutti e quattro i bambini sono deceduti per un deterioramento di condizioni di base già molto compromesse, per cui l’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 potrebbe aver aggravato la situazione, ma non sembra possa essere considerata la causa principale della morte.”

Gli autori italiani e quelli inglesi hanno concluso che i bambini contraggono il Covid in forme meno gravi rispetto agli adulti

Cosa accadrà quest’inverno?

In un commento per il sito Medscape Perry Wilson, professore associato di medicina e direttore dello Yale’s Program of Applied Translational Research afferma che se da un lato i genitori possono tirare un sospiro di sollievo riguardo ai rischi che corrono i loro figli, d’altro canto occorre riflettere sulla stagione a cui andiamo incontro.

“L’inverno sta arrivando e con esso non solo l’influenza, ma anche raffreddori, adenovirus, rinovirus e simili. L’unico modo per sapere se un bambino ha il comune raffreddore (e quindi può andare a scuola) è un test rapido e affidabile per il coronavirus – e al momento non ce l’abbiamo. Ciò significa che molti bambini potrebbero essere messi in isolamento a causa di malattie respiratorie non COVID mentre aspettano i risultati dei test.”

Tra i pochi mezzi attualmente disponibili per diminuire la percentuale di casi sospetti c’è la vaccinazione contro l’influenza, che molti pediatri italiani consigliano, almeno per diminuire le probabilità di contrarre una sindrome influenzare con sintomi sovrapponibili a quelli del Covid.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.