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Vitamina B12, un moderatore nell’associazione tra dieta vegetariana e rischio di ictus

Un regime alimentare a base di frutta secca, verdure e soja abbassa in maniera significativa il rischio di andare incontro a un episodio ictale: sono queste le conclusioni di uno studio pubblicato online sulla rivista Neurology.

I dati derivano da uno studio su due ampie coorti residenti in Taiwan, complessivamente 13.000 soggetti, e mostrano come nei seguaci di un regime alimentare vegetariano il rischio di ictus ischemico si riduca in maniera significativa nell’ordine del 60-74 % e quello di ictus emorragico del 65%. Secondo gli Autori del lavoro, questi risultati sono un’ulteriore conferma del fatto che uno stile di vita sano sia fondamentale per la prevenzione degli eventi cerebrovascolari.

I ricercatori hanno esaminato l’associazione dieta-stroke in due ampie coorti di buddisti Tzu Chi, ciascuna delle quali era costituita da un gruppo vegetariano e uno non vegetariano; in circa il 30% dei vegetariani, il regime alimentare si basava sull’esclusione totale di carne e pesce.

Dieta e ictus

La relazione tra dieta e ictus è abbastanza controversa. Diverse evidenze hanno suggerito come un regime alimentare ricco in vegetali sia protettivo nei confronti dell’ictus. Per contro altri studi mostrano come i bassi livelli di vitamina B12, spesso presenti nei vegetariani, comportino un aumento nei valori di omocisteina che rappresenta un noto fattore di rischio per stroke. Altri studi ancora, suggeriscono i benefici dell’assunzione di proteine animali sull’incidenza di ictus di natura emorragica.

Quali siano dunque i fattori nutrizionali che entrano in gioco è un argomento di discussione e di non facile risoluzione. Probabilmente alla base dei risultati osservati nello studio sulla popolazione di Taiwan, è possibile ipotizzare un equilibrio tra effetti negativi dell’omocisteina e benefici derivanti dalla bassa prevalenza di ipertensione, iperglicemia e iperlipidemia, tipicamente presente tra i vegetariani. In entrambe le coorti, rispetto ai non vegetariani, i vegetariani presentavano livelli di B12 inadeguati (64% vs 33%), e in un gruppo sono stati riscontrati anche elevati valori di folati e omocisteina, un valore che si è confermato anche dopo aggiustamento per sesso, consumo di alcol e abitudine al fumo.

Il ruolo della vitamina B12

Un’analisi supplementare condotta su 1.528 soggetti, sulla base dei valori di omicisteina, vitamina B12 e folati, ha mostrato un’associazione inversa tra dieta vegetariana e rischio complessivo di ictus nei soggetti con livelli subottimali di B12 (<2,4 mcg), ma non in quelli con valori adeguati.

Secondo gli Autori, il rischio si modificherebbe sulla base dell’apporto di vitamina B12.

Naturalmente i risultati ottenuti non si possono estendere alla popolazione generale, dato che lo studio presenta alcuni bias importanti, primo fra tutti la scelta di una popolazione molto particolare, che già al basale presentava uno stile di vita sano, ma certamente meritano di essere approfonditi in studi futuri.

 

Anastassia Zahova

Giornalista medico scientifico