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dieta vegetali

Tumore alla prostata, il rischio si abbassa con una dieta sana

Una dieta a base vegetale, in grado di abbassare i livelli di colesterolo, potrebbe ridurre anche il rischio di tumore alla prostata. L’indicazione emerge da uno studio multicentrico italiano che ha analizzato una coorte di pazienti con ipercolestererolemia e ha riscontrato che la maggiore aderenza a una dieta ipocolesterolemizzante corrispondeva a una minore probabilità di sviluppare un cancro alla prostata.

Un punteggio per valutare l’aderenza alla dieta anti-colesterolo

I ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, dell’Istituto Nazionale dei Tumori e del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN) hanno messo a punto un punteggio (score) per valutare l’aderenza alla dieta anti-colesterolo, modificando in parte un punteggio precedentemente utilizzato per valutare gli effetti della dieta sul rischio cardiovascolare.

La motivazione del cambiamento, come hanno spiegato gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Food & Function, è che lo score precedente utilizzava elementi, come burro di arachidi e gombo, poco presenti nelle nostre abitudini alimentari.

Il nuovo punteggio si basa su 7 indicatori: elevato consumo di polisaccaridi non cellulosici (fibre viscose), acidi grassi monoinsaturi, legumi, olio di semi/mais; basso consumo di acidi grassi saturi, colesterolo alimentare e indice glicemico.

Una maggiore aderenza alla dieta associata a un minor rischio di tumore alla prostata

Il nuovo punteggio per valutare l’adesione alla dieta a base vegetale è stato applicato ai partecipanti a uno studio caso-controllo sul tumore della prostata, precedentemente condotto in Italia. Sono stati valutati 1.010 pazienti con tumore della prostata e 1.223 controlli, nessuno dei quali assumeva farmaci ipolipemizzanti.

È risultatao che avevano un minore rischio di tumore prostatico i pazienti con un basso indice glicemico (OR=0,80; IC 95% 0,67-0,96), quelli con un alto consumo di fibre viscose (OR=0,79; IC 95% 0,64-0,97), e quelli con un elevato consumo di olio di semi/mais (OR=0,71; IC 95% 059-0,87).

Complessivamente le persone con 5 indicatori su 7 dello score per l’aderenza alla dieta avevano un rischio di tumore alla prostata ridotto del 43% rispetto a coloro che ne soddisfacevano non più di 2 (OR 0,57; IC 95% 0,43-0,77). L’associazione è rimasta anche dopo la valutazione di fattori come fumo, consumo di alcol, attività fisica e caratteristiche sociodemografiche.

In conclusione, scrivono gli autori:

l’adesione a una dieta ipocolesterolemizzante è un fattore favorevole per abbassare il rischio di carcinoma prostatico, e i risultati forniscono un ulteriore supporto  alle linee guida dietetiche che mirano alla riduzione del colesterolo attraverso diete a base vegetale.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.