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Diabete tipo 2, la colazione low-carb può migliorare il controllo glicemico?

Diminuire la quota di carboidrati a colazione potrebbe migliorare il controllo della glicemia nel corso della giornata, per le persone con diabete di tipo 2 (TD2). Lo suggeriscono i risultati di uno studio pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition.

Un team di ricercatori canadesi e australiani ha messo a confronto due tipi di prima colazione, che vengono generalmente suggeriti alle persone con TD2: il breakfast a basso contenuto di carboidrati (low-carb) e la colazione a basso contenuto di grassi (low-fat).

Le colazioni, entrambe con un apporto calorico intorno a 450 Kcal, venivano proposte con diverse ricette che riflettono le abitudini locali. Per esempio una colazione low-carb (25 g di proteine, 8 g di carboidrati e 37 g di grassi) comprendeva una frittata di tre uova con spinaci e una colazione con pochi grassi (20 g di proteine, 56 g carboidrati e 15 g di grassi) un muffin ai mirtilli e uno yogurt.

Gli effetti della colazione sulla curva glicemica

121 partecipanti (il 53% donne) con un’età media di 64 anni ha completato lo studio a distanza di 3 mesi. I partecipanti alla partenza dello studio avevano un valore medio di emoglobina glicata (HbA1c) <8,5%. L’outcome dello studio era la variazione di HbA1c.

I partecipanti hanno fatto un esame del sangue all’inizio e alla fine dello studio e hanno anche indossato un dispositivo per il monitoraggio continuo del glucosio durante i primi e gli ultimi 14 giorni dell’intervento. Inoltre hanno fornito dati sui consumi alimentari, peso, esercizio fisico, senso di fame e sazietà.

All fine dello studio (12 settimane) non sono state riscontrate differenze significative fra i due gruppi per quanto riguarda l’outcome primario (HbA1c media -0,3% nel gruppo della colazione low-carb rispetto a -0,1% nel gruppo di controllo, P = 0,06). Nessuna differenza significativa è stata riscontrata nel BMI, peso corporeo, esercizio fisico, senso di fame.

Si notavano invece differenze significative nelle curve della glicemia nell’arco della giornata rilevate con il monitaggio continuo: il glucosio medio e massimo, la variabilità glicemica e il tempo al di sopra dell’intervallo erano tutti significativamente più bassi nel gruppo della colazione a basso contenuto di carboidrati rispetto a quelli nel gruppo di controllo (tutti P <0,05) .

Inoltre, i dati del glucosio postprandiale a 2 ore hanno mostrato che il glucosio medio e il glucosio massimo dopo la colazione erano più bassi nei partecipanti nel gruppo della colazione low-carb rispetto al gruppo di controllo. Barbara Oliveira, della School of Health and Exercise Sciences, Università della British Columbia, Canada, ricercatrice principale dello studio, ha dichiarato:

abbiamo dimostrato che se il primo pasto della giornata è a basso contenuto di carboidrati e più ricco di proteine e grassi, possiamo limitare gli sbalzi iperglicemici.”

“Apportando un piccolo aggiustamento al contenuto di carboidrati di un singolo pasto piuttosto che dell’intera dieta – ha aggiunto. Oliveira – abbiamo il potenziale per aumentare significativamente l’aderenza alle indicazioni dietetiche”.

I ricercatori concludono che :

il consiglio di consumare una colazione a basso contenuto di carboidrati potrebbe essere un approccio semplice ed efficace per gestire l’iperglicemia postprandiale e avere una minore variabilità glicemica nelle persone che vivono con il diabete di tipo 2″.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.