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Pressione arteriosa, le regole per misurarla correttamente

L’ipertensione arteriosa rappresenta in Italia, come nel resto del mondo, la più importante causa di malattie cardiovascolari, quali infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, oltre a contribuire allo sviluppo di insufficienza renale cronica. Lo ha ricordato la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) in occasione della giornata mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, che si è celebrata lo scorso 17 maggio.

In Italia, sempre secondo i dati SIIA, più del 30% della popolazione adulta è ipertesa, con percentuali ampiamente superiori nelle fasce di età più avanzate. Inoltre, quasi un terzo degli ipertesi non sa di esserlo, perché non misura o non misura correttamente i livelli pressori. In questo scenario, aumentare la quantità e la qualità dei controlli diventa un importante obiettivo di salute pubblica.

Quattro passaggi per arrivare a una misurazione corretta della pressione arteriosa

Diverse ricerche, in vari paesi del mondo, hanno dimostrato che una delle barriere ad un adeguato controllo dell’ipertensione è costituita dai medici e dagli altri operatori sanitari, che misurano la pressione arteriosa (PA) meno frequentemente di quanto si dovrebbe, oppure utilizzano tecniche inappropriate e/o dispositivi di misurazione obsoleti e non correttamente tarati.

Il tema è stato riproposto da un documento di Consenso internazionale pubblicato all’inizio di quest’anno sull’American Journal of Medicine. Il documento realizzato con il contributo di 13 società scientifiche di tutto il mondo suggerisce un approccio pratico per arrivare a una misurazione standardizzata della PA nella pratica clinica. Per arrivare a questo obiettivo il documento propone quattro passaggi (step):

Primo step: struttura e strumentazione

  • stanza silenziosa con una temperatura confortevole
  • strumenti per la misurazione della pressione clinicamente validati (raccomandato un device automatico per la misurazione della pressione dall’arteria brachiale)
  • bracciali di diversa misura in grado di adattarsi a diverse circomferenze del braccio

Secondo step: la persona che esegue la misurazione

  • la misurazione deve essere eseguita da personale sanitario addestrato (si consiglia un aggiornamento annuale)

Terzo step: la preparazione del paziente

  • il paziente deve essere avvertito di astenersi dall’assunzione di caffè, alcol e nicotina ed esercizio fisico, almeno 30 minuti prima della misurazione
  • eliminare tutti gli elementi di discomfort, come ad esempio la vescica piena
  • prima della misurazione ci deve essere un momento di relax (3-5 minuti), senza interferenze (conversazioni, telefonate o altro)

Quarto step: la procedura corretta

  • l’operatore sanitario deve spiegare al paziente la procedura da seguire e il numero di misurazioni che servono
  • utilizzare il braccio con i valori più alti di pressione sistolica rilevati nella visita iniziale
    (a meno che non siano cambiate le condizioni mediche, per esempio per un’ischemia)
  • devono essere effettuate almeno due o più misurazioni a distanza di 30 secondi; si deve poi fare la media e registrare il valore ottenuto.

Nella figura che segue sono indicati i requisiti una corretta misurazione della PA.

schema misurazione della pressione
Fonte. Oms, 2023

Strumentazione aggiornata

Per quanto riguarda la strumentazione da utilizzare il documento di consenso raccomanda l’uso di un device con bracciale e monitor automatizzato. Questo apparecchio infatti rispetto ai ai dispositivi manuali riduce la possibilità di errore umano e richiede meno formazione. Inoltre, un apparecchio automatico riduce al minimo le interazioni tra il paziente e gli operatori sanitari e, quindi, le distrazioni durante le fasi preparatorie e di misurazione della PA.

L’importanza di adottare procedure standard per la misurazione della pressione

Gli autori della Consensus fanno notare che negli studi sul rischio cardiovascolare associato all’ipertensione si utilizzano procedure standardizzate per la misurazione della PA, “pertanto i comitati delle linee guida e le società scientifiche hanno ripetutamente sottolineato l’importanza delle misurazioni cliniche standardizzate della PA che mirano a ridurre al minimo gli errori sistematici e casuali nella stima.” E aggiungono:

la standardizzazione è essenziale perché ci sono molti aspetti della misurazione della PA, comprese le condizioni fisiche del paziente, l’ambiente clinico e le apparecchiature che possono facilmente portare a valori imprecisi e inaffidabili.”

Call to action

Il documento di consenso internazionale per una misurazione standardizzata della pressione arteriosa si conclude con un appello (call to action) a tutti i soggetti in grado di intervenire su questo fronte:

  1. Professionisti sanitari. Adottare misurazioni cliniche standardizzate della pressione arteriosa; educare i pazienti e il personale sulla sua importanza; coordinare gli sforzi con le istituzioni sanitarie.
  2. Istituzioni sanitarie. Riconoscere l’importanza delle misurazioni cliniche standardizzate della PA; fornire attrezzature adeguate, spazio clinico, tempo, personale e flusso di lavoro; imporre e facilitare la formazione e la certificazione del personale.
  3. Agenzie di finanziamento dell’assistenza sanitaria. Fornire incentivi finanziari positivi e/o negativi per misurazioni cliniche standardizzate della PA.
  4. Produttori di apparecchiature. Fornire e mantenere attrezzature e bracciali  per varie popolazioni a prezzi ragionevoli. Supportare i ricercatori indipendenti per convalidare le apparecchiature.
  5. Agenzie governative di regolamentazione. Riconoscere l’importanza della misurazione clinica standardizzata della PA sulla salute pubblica; educare il pubblico, gli operatori sanitari e le istituzioni; incentivare formazione e certificazione del personale.
  6. Società scientifiche. Promuovere l’importanza della misurazione clinica standardizzata della PA; educare il pubblico e gli operatori sanitari.
Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.