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Diabete tipo 2, l’impatto della dieta low carb

Nei soggetti affetti da diabete di tipo 2 (DT2), la compromissione della risposta al glucosio da parte delle cellule beta del pancreas potrebbe essere in parte dovuta anche ad un consumo eccessivo di carboidrati.

Per andare più in profondità della questione uno studio di recente pubblicazione sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ha valutato l’impatto di una dieta a basso contenuto di carboidrati in pazienti diabetici, non in terapia insulinica, rispetto a una dieta a elevato contenuto di carboidrati.

Il confronto fra diversi regimi alimentari in pazienti con diabete tipo2

Sono stati inclusi 57 adulti con DT2 di etnia afroamericana ed europeo americana ai quali è stato chiesto di interrompere la terapia ipoglicemizzante 1 o 2 settimane prima dalla valutazione basale. Per valutare la risposta dell’organismo al glucosio, e quindi la produzione di insulina, nei pazienti è stato eseguito il dosaggio (risposta acuta e risposta massima) del C-peptide al basale e dopo 12 settimane di terapia dietetica controllata.

Nei partecipanti è stata ottenuta anche la curva da carico orale di glucosio (OGTT), con determinazione del disposition index (DI) per valutare la sensibilità periferica all’insulina e la funzionalità delle cellule beta.

I regimi alimentari erano rappresentati da una dieta eucalorica con restrizione di carboidrati (CR; circa 9% dell’energia da carboidrati e 65% da grassi) e una dieta eucalorica ad alto contenuto di carboidrati (HC; circa 55% dell’energia da carboidrati, 20% circa da grassi).

Gli autori hanno osservato nel gruppo CR, rispetto all’altro, valori doppi per la risposta acuta delle cellule beta (dosaggio del C-peptide) e del 22% maggiori per la risposta massima. È stato osservato anche un effetto legato all’etnia: negli adulti bianchi che seguivano la dieta CR si è verificato un miglioramento del 48% maggiore nella risposta massima.

Un trend analogo è stato riscontrato anche nei risultati all’OGTT, con effetti significativi della dieta CR sul DI (32% maggiore con la dieta CR, P <0,05). Naturalmente servono ulteriori e più approfonditi studi, ma questi risultati aprono nuove prospettive nella gestione dei pazienti affetti da forme lievi di DT2, in cui la dieta potrebbe avere un ruolo attivo nel ripristinare la funzione delle cellule beta pancreatiche.

Redazione

articolo a cura della redazione