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Alzheimer, una nuova strada per identificarlo con un esame del sangue

Un test affidabile ed economico per individuare i soggetti a maggior rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer è da tempo un obiettivo ambito della ricerca in questo settore.

L’accumulo di proteina amiloide nel cervello è il più importante segno prognostico dell’Alzheimer, riscontrabile anche anni prima della comparsa dei sintomi della malattia.

Un nuovo studio pubblicato dallla rivista Alzheimer’s & Dementia firmato dai ricercatori del King’s College di Londra (UK) è riuscito a individuare una molecola lipidica presente nel flusso sanguigno che è correlata all’accumulo di placche amiloidi nel cervello.

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno generato un elenco di centinaia di molecole presenti nel flusso sanguigno e hanno scoperto che una di queste, collegata con i meccanismi del sonno, aumenta parallelamente al peptide beta-amiloide cerebrale.

Il primo autore della ricerca, Cristina Legido-Quigle afferma: “Questo è il primo studio in cui le molecole lipidiche prodotte nel cervello si trovano nel sangue, con l’aumento della deposizione di amiloide nella malattia di Alzheimer. Il nostro lavoro è stato condotto su quasi 600 partecipanti, sono necessarie verifiche su numeri più alti”.

“C’è ancora molto lavoro da fare – aggiunge  Legido-Quigle – comunque un test diagnostico affidabile per identificare le persone a rischio di Alzheimer è indispensabile anche per i nuovi trattamenti, che hanno come target la proteina amiloide: un esame del sangue sarebbe più economico rispetto alla misurazione dell’amiloide nel cervello e più facile da fare rispetto a un prelievo midollare.”

Va precisato che lo studio non ha rilevato un legame le molecole lipidiche e l’amiloide, ma dimostra  che i composti di acidi grassi aumentano in linea con la placca beta-amiloide nel cervello e che questa condizione è associata all’atrofia cerebrale e alla perdita di memoria.

Questo studio si aggiunge ad altre importanti ricerche che segnalano biomarker della malattia di Alzheimer individuabili con un esame del sangue, come la ricerca pubblicata a febbraio 2019 su Nature medicine che ha individuato nel neurofilamento leggero (NfL) nel sangue un biomarker per la progressione di malattie collegate all’accumulo di proteine nel cervello. oppure lo studio giapponese pubblicato l’anno scorso su Nature che riguarda i biomarker della beta-amiloide presenti nel sangue.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.