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Prevenzione, cinque controlli da fare sempre dopo i 40 anni

Diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari sono tra le principali minacce per la salute dopo i 65 anni. Le società scientifiche in prima linea nel contrasto a queste patologie sono da decenni impegnate a elaborare indicazioni pratiche, da fornire a medici generalisti e specialisti, per intercettare il maggior numero possibile di soggetti a rischio metabolico.

La nuova formula proposta dall’americana Endocrine Society prevede il controllo sistematico di cinque semplici indicatori: pressione arteriosa, circonferenza della vita, colesterolo HDL, trigliceridi ed emoglobina glicata.

“I medici spesso tralasciano la misura della circonferenza della vita, ma è essenziale per identificare tempestivamente i pazienti a rischio metabolico e prevenire più casi di malattie cardiache e diabete”, ha scritto il presidente del comitato di scrittura James L. Rosenzweig, dell’Hebrew Rehabilitation Hospital, Boston, Massachusetts (Usa).

La nuova edizione della guida pratica sulla prevenzione cardiovascolare e del diabete (“Primary Prevention of ASCVD and T2DM in Patients at Metabolic Risk”) appena pubblicata on line sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism è sponsorizzata anche dall’American Diabetes Association e dall’European Society of Endocrinology

Ecco i parametri suggeriti per inviduare i soggetti più a rischio.

I fattori di rischio da valutare per malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2

Pressione alta

sistolica ≥ 130 mm Hg e/o diastolica ≥ 80 mm Hg

Circonferenza della vita

≥ 102 cm per gli uomini e ≥ 88 cm per le donne

Trigliceridi a digiuno

≥ 150 mg/dL (≥1.7 mmol/L)

Colesterolo HDL

< 40 mg/dL (<1.0 mmol/L) negli uomini <50 mg/dL (<1,3 mmol/L) nelle donne

Glicemia

Emoglobina glicata ≥ 5,7% -6,4%
oppure glicemia a digiuno ≥100 mg/dL (≥5,6 mmol/L)

 

Se tre o più di questi fattori risultano fuori norma, spiega il rapporto, il medico deve considerare il paziente a rischio metabolico (con un rischio più elevato di malattie cardiovascolari aterosclerotiche e diabete di tipo 2). La guida è rivolta a Medici di Medicina Generale, endocrinologi, geriatri e cardiologi per la valutazione dei pazienti nella fascia di età tra i 40 e i 75 anni.

Le priorità sono perdere peso e fare attività fisica

Gli individui identificati a rischio metabolico, secondo gli autori del report, dovrebbero sottoporsi a una valutazione del rischio globale a dieci anni di sviluppare malattie cardiovascolari aterosclerotiche o malattia coronarica, per definire gli obiettivi di una terapia per il miglioramento del profilo lipidico e dei livelli di pressione sanguigna.

Per la prevenzione primaria di malattie cardiovascolari e diabete tipo 2, il comitato di scrittura raccomanda che la gestione dello stile di vita sia la  priorità. I programmi comportamentali dovrebbero includere uno schema dietetico salutare per il cuore e una restrizione di sodio, nonché uno stile di vita attivo con camminata quotidianae un programma strutturato di attività fisica. I soggetti con peso in eccesso dovrebbero mirare alla perdita di ≥5% del peso corporeo iniziale nel primo anno. La terapia farmacologica e medica può essere utilizzata in aggiunta alla modifica dello stile di vita quando gli obiettivi raccomandati non vengono raggiunti.

“Sottolineiamo l’importanza dello stile di vita, dei cambiamenti dietetici e comportamentali come trattamento di prima linea”, ha ribadito Rosenzweig. “Tuttavia, il trattamento con i farmaci è appropriato se gli obiettivi non vengono raggiunti con i soli cambiamenti dello stile di vita.”

I cambiamenti rispetto all’edizione precedente

Infine, è interessante notare i cambiamenti delle linee guida rispetto alla precedente edizione (2008).

Nella nuova edizione anziché di prevenzione della “sindrome metabolica” si parla più specificamente di prevenzione delle malattie cardiovascolari aterosclerotiche e diabete di tipo 2, la fascia di età su cui si concentra la prevenzione è 40-75 anni, viene introdotta l’emoglobina glicata per il controllo della glicemia, si raccomanda un controllo annuale per i pazienti con prediabete, il target della pressione arteriosa è 130/80 mmHg (invece di 140/90 mmHg), non viene più raccomandata l’aspirina come prevenzione generale, le indicazioni su dieta ed esercizio fisico sono state aggiornate.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.